Pur se appare avviarsi a definizione l’antica questione dell’impossibilità della traduzione (come negare ormai la necessità, l’utilità, ma anche la dignità di questo atto?), non per questo si è fatto meno vivace il confronto su alcune problematiche legate all’atto del tradurre e al sempre più sfumato confine tra lingue e culture, che a quest’atto attribuisce libertà e responsabilità. Una sfida da vivere come momento vivificante, soprattutto se il “problema” del tradurre viene inteso nel giusto senso, ovvero come “qualcosa che deve essere risolto”. Il punto, a mio parere, è esattamente questo: tradurre è in gran parte risolvere, sciogliere e liberare, in una lingua nuova, un senso “incatenato” in una forma che appare perfettamente compiu...