Il saggio ripercorre le principali tappe della recezione di Dante in Cina nel corso del XX secolo, dalle prime influenze esercitate dal poeta fiorentino sulla generazione di intellettuali cinesi di inizio Novecento, intenti a rinnovare il proprio canone letterario, alle prime traduzioni, negli anni Trenta e Quaranta, della Divina Commedia, condotte attraverso lingue intermediarie. L’itinerario cinese del divino poema giunge sino alle recentissime traduzioni che hanno inaugurato il XXI secolo, una apparsa nella Cina continentale, in prosa, l’altra a Taiwan, in poesia, passando attraverso le prime versioni integrali dell’opera realizzate dalla prima generazione di italianisti cinesi a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso