Gli studi più recenti su Giambattista Vico tendono a smentire il mito di un filosofo isolato ed estraneo ai circuiti più vivi del suo tempo. Traendo spunto da una monografia scritta da Manuela Sanna, con la quale si viene a dialogare, si ricordano quegli aspetti che mostrano al contrario il dialogo intrecciato sia con la cultura napoletana, molto vivace nel primo Settecento, sia con la cultura europea, come mostra il pur esiguo epistolario vichiano e le recensioni che le sue opere hanno ricevuto. Soprattutto si mettono a fuoco i rapporti con Jean Leclerc, con cui la “Scienza nuova“ ha in comune l’accezione quanto mai estesa del concetto di filologia. In particolare pare molto addentro ai dibattiti europei il significato vichiano di ingegno,...