Giambattista Vico

Le opere di Vico costituiscono altrettante risposte a problemi culturali molto dibattuti nell’Europa del suo tempo. Le prolusioni universitarie intervengono sulla riforma educativa resasi necessaria dall’ascesa sociale del ceto civile; le poesie filosofiche sono la reazione del «buon gusto» alle esagerazioni del Barocco; il “De antiquissima” cerca di superare in termini metafisici la crisi in cui era caduta la fisica cartesiana; la “Scienza nuova” si inscrive nel dibattito sulle reali possibilità della conoscenza storica, vincendo lo scetticismo del pensiero libertino con una stretta cooperazione tra filologia e filosofia. Di tutto ciò fecero tesoro le generazioni degli illuministi meridionali, dei quali qui si parla di Antonio Genovesi, Ferdinando Galiani, Gaetano Filangieri, Francesco Mario Pagano