Al centro della riflessione, l’edizione bilingue Poesie di Neruda pubblicata da Einaudi nel 1952 e la singolare cooperazione tra i due mediatori d’eccezione che se ne fecero carico: il poeta Salvatore Quasimodo e l’artista Renato Guttuso. Quasimodo sceglie le poesie e le traduce. Guttuso crea la serie dei disegni a china e carboncino riprodotti sia all’esterno del libro, sulla copertina, sia all’interno, tra i testi. Ciò permette di parlare di una traduzione a più dimensioni e di ricavare, dall’intreccio dei diversi apporti ideativo-compositivi forniti da tre grandi artisti del Novecento e un grande editore del Novecento, un esempio virtuoso di trasduzione editoriale (Doležel, 1986; 2002), ovverosia di trasferimento e trasformazione di un t...