L'Apollo della collezione Mantova Benavides e la fortuna di Raffaello in area veneta

Tra le figure in gesso e stuccoforte della raccolta di Marco Mantova Benavides (Padova, Museo di Scienze archeologiche e d’arte dell’Università) è un Apollo attribuito a Girolamo Campagna. Giudicata come un’opera d’invenzione, l’Apollo è in realtà una replica dal dio raffigurato da Raffaello in una delle nicchie dell’architettura dell’affresco con la Scuola di Atene nella Stanza della Segnatura in Vaticano. Presentandosi come un gesso cavo, la figura attesta la fortuna in area veneta, probabilmente nell’ambito delle botteghe degli artisti, di quell’invenzione dell’Urbinate, confermando quanto riportato da Ludovico Dolce nel suo dialogo L’Aretino (Venezia 1557), dove si attribuiva a Raffaello il primato nella raffigurazione del corpo umano nudo in ragione della sua stretta adesione al naturale e all’antico .Among the plaster figures in the collection of Marco Mantova Benavides (now Padova , Archaeological Museum of Science and Art of the University ) is an Apollo attributed to Girolamo Campagna . Judged as a work of invention , the Apollo is actually a replica of the god depicted by Raphael in one of the niches in the architecture of the School of Athens in the Stanza della Segnatura in the Vatican. The figure attests the fortune in the Veneto area, probably as part of the workshops of the artists, of that invention dell'Urbinat , confirming what was reported by Ludovico Dolce in his dialogue Aretino (Venice 1557) , where It was attributed to Raphael primacy in the depiction of the naked human body because