Il saggio, evitando una ricostruzione dell’Occidente come limitante o reattivo orizzonte culturale, tenta di presentarlo, nel suo mutevole farsi geo-storico, quale faticoso, conflittuale ma insieme correggibile processo di apprendimento, a volte mal riuscito o spesso riuscito, nella sua innegabile efficacia, solo a vantaggio di alcuni. A tal fine viene avanzato un concetto di società risultante dall’intersecarsi di plurimi giochi linguistici, i quali sono al contempo formazioni di potere collettivo, sicché la differenziazione funzionale in sfere, caratterizzante l’Occidente anche prima della cosiddetta modernità, svolge il ruolo di messa in rapporto/comunicazione al di là del localismo spazio-temporale delle stesse grandi unità politico-sta...