La stretta interdipendenza tra il concetto di identità e quello di traduzione riconduce, a sua volta, all’identità della figura di chi pone in essere la traduzione. Tuttavia, l’identità del traduttore resta inafferrabile e indefinibile, nonostante le innumerevoli metafore/similitudini a cui da sempre si è fatto ricorso nel vano tentativo di descriverla. Il presente lavoro si propone quindi di riportare e commentare alcune delle metafore/similitudini utilizzate diacronicamente per rappresentare la figura del traduttore e che, nella loro molteplice diversità, testimoniano non solo quanto sia arduo (provare a) definire l’identità del traduttore, ma si rivelano anche esplicative delle diverse prassi traduttive messe in atto e/o enunciate...