Il saggio analizza la dantesca dell’atto umano e ne studia la relativa terminologia. Il primo paragrafo si sofferma sul capitolo XX del IV trattato del Convivio, nel quale Dante spiega come da un impulso naturale verso il bene, che con Cicerone egli chiama hormé, prenda forma e si sviluppi l’abito virtuoso. Il secondo paragrafo analizza invece le nozioni di appetito naturale e di volontà nei canti centrali (XVII-XIX) del Purgatorio, nei quali Virgilio spiega a Dante la natura dell’amore (inteso come inclinazione verso il bene) e come questo sia alla radice di ogni atto virtuoso (o del suo contrario). Particolare attenzione è dedicata all’individuazione delle fonti della tesi dantesca, che si mostra dipendere, tanto per il lessico quanto per...