Se, fino al primo quarto del secolo scorso il riferimento al tempo dell’Architettura era l’Architettura, con la modernità sloganistica, il tempo non è più stato considerato come un fluire, ma solo come un punto istantaneo tutto contratto nell’idea immobile del presente. Il progetto culturale proposto e sviluppato da questa Accademia in questi anni tende invece a riconsiderare il tempo come un “pezzo” di pensiero progettuale. In questo quadro, la storia come materiale di progetto non costituisce solo un elemento tattico di riconoscimento di qualità riferito a singole opere, ma è considerata come condizione strategica per l’uscita da quella condizione culturale, ma soprattutto mentale, che chiamiamo modernità ovvia