Historische Erzaehlung und epische Technik in Pharsalia 4,581-824

L\u2019ultima parte del IV libro della Pharsalia narra la disfatta delle truppe di Curione in Africa. La struttura dell\u2019episodio ricalca quella della narrazione liviana di grandi sconfitte romane (Trebbia, Trasimeno, Canne), e il ritratto del protagonista \ue8 quello di un comandante inesperto e temerario. Ma Lucano accentua in particolare (e con qualche eccesso) il suo essere iuvenis (in realt\ue0 al momento della morte Curione aveva 35 anni), un ragazzo avventato s\uec ma generoso e dotato di virtus, audace e destinato a morire sotto un nemico pi\uf9 forte: il modello epico in filigrana \ue8 quello degli adulescentes morti ante diem dell\u2019Eneide, destinati a soccombere (come Curione e le sue truppe) davanti a un nemico pi\uf9 forte. Non solo: come Pallante, anche Curione muore senza poter vedere qualcosa che sta per realizzarsi. Nel caso di Pallante si tratta del nuovo regno di Enea (Aen. XI 42-4), in quello di Curione dello scontro di Farsalo (Fars. IV 803-4). Lucano conferma cos\uec la sua vocazione di anti-Virgilio. Infine, se Curione diviene protagonista e riceve l\u2019omaggio amaro del poeta al momento della morte, anche il gigante Anteo, il cui scontro con Ercole aveva aperto la sezione \u2018africana\u2019 del libro IV, viene definito con notevole innovazione iuvenis prorio nel momento della sconfitta e della morte (v. 650). La storia liviana e l\u2019epos virgiliano offrono a Lucano spunti narrativi e schemi per presentare le vicende della guerra civile ma non strumenti di interpretazione adeguati all'oggetto del suo poema