RADIOLOGIA INTERVENTISTICA. INTRODUZIONE CLINICA.

Negli ultimi due decenni il ruolo della radiologia interventistica nell'urgenza si \ue8 progressivamente ampliato e oggi sostituisce a tutti gli effetti l'intervento chirurgico nel trattamento endovascolare di molte patologie ischemiche ed emorragiche e nel trattamento percutaneo delle raccolte fluide o ascessuali, delle ostruzioni biliari e urinarie. In questi scenari, nel paziente acuto, dopo l'ecografia completata da Doppler, la TC spirale e l'angiografia sono le metodiche che, combinate, forniscono le informazioni diagnostiche ottimali: la TC \ue8 metodica di prima istanza per valutare lo stato degli organi parenchimatosi e per identificare la presenza di ematomi, urinomi e bilomi, mentre l'angiografia \ue8 metodica gola standard per la precisa localizzazione e l'identificazione dei vasi ischemici o responsabili dell'emorragia, per la diagnosi del tipo di danno vascolare (deiscenza vascolare, tromboembolia, dissezione, rottura completa o parziale, pseudoaneurisma, trombosi post-traumatica). Tali rilievi, insieme alla valutazione clinica, sono di fondamentale importanza per definire il tipo e il tempo ottimale di strategia terapeutica, scegliendo tra l'intervento chirurgico immediato, un'immediata e definitiva terapia radiologica interventistica o un intervento di radiologia interventistica che permetta di "temporizzare" la chirurgia in elezione