Il saggio cerca di valutare la capacità di Paul Ricœur di rispondere alla sfida dei “maestri del sospetto” (Marx, Nietzsche e Freud) sulla trasparenza del soggetto a se stesso attingendo alle risorse della filosofia classica tedesca. Nel saggio vengono individuati quei temi kantiani e hegeliani che riguardano questioni centrali della religione e che si prestano a verificare la validità della filosofia di Ricœur. Egli ha utilizzato Kant e Hegel contro una definitiva demitologizzazione. Ricœur condivide pienamente con Kant il nesso religione-speranza. Il suo “kantismo post-hegeliano” evita gli estremi del “cogito” della tradizione cartesiana da un lato e del “cogito spezzato” dei “maestri del sospetto” dall’altro