Nell’ultimo ventennio storici e filosofi hanno individuato e sottolineato i limiti di una scienza politica fondata unicamente su prospettive descrittive e normative, su modelli ermeneutici che costruiscono, su queste basi etiche pubbliche e categorie esplicative delle organizzazioni civili e politiche. In questa prospettiva, critica, è evidente l’opportunità di un approccio euristico capace di analizzare le parole, i lessemi di lunga durata —appartenenti al lessico politico— non come entità sigillate, chiuse nel loro valore semantico attuale, ma come termini, territori di confine di linguaggi, spie di una stratificazione epocale che restituisce a quelle parole densità storica e spessore concettuale. In quest’ottica ho studiato alcuni testi ...