Experiment of construction - Innovation in the form. The Cathedral of St. James in Šibenik and «Freedom of creation in peripheral milieu»

The Cathedral of St. James in Šibenik represents the most important architectural achievement of the Renaissance on the eastern coast of the Adriatic Sea. Its exceptional, in many respects unusual and still enigmatic structure, characterized primarily by the peculiar stone barrel vaults, designed and for the most part built by Niccolo di Giovanni Fiorentino (1475-1506/1536). If we consider that such unique combination of structural and formal solutions has never reoccurred, not even in smaller-size regional religious or secular architecture, it is obvious that before us stands a great and so far insufficiently researched experiment. Therefore, this article will try to reveal the origin of these specific construction techniques, and will try to answer the question of how such a technological experiment contributed to the formal innovations, namely their pure all'antica appearance. It will also analyse these issues in the context of what has been called “the creative freedom of the peripheral milieu” – a theoretically specified framework defined by the Croatian art historian Lj. Karaman (1963). Il Duomo di San Giacomo di Sebenico rappresenta la più importante realizzazione architettonica del Rinascimento sulla sponda orientale dell’Adriatico. La sua eccezionale e per molti versi inconsueta ed enigmatica struttura si distingue soprattutto per le particolari volte a botte costruite in pietra, progettate e per la maggior parte costruite da Niccolò di Giovanni Fiorentino (1475-1506/1536). Alla luce del fatto che questa singolare combinazione di soluzioni costruttive e formali non è stata più riutilizzata, neanche in dimensioni ridotte, risulta chiaro che il Duomo di Sebenico costituisce un eccezionale, creativo ed audace sperimento architettonico. Lo scopo di questo lavoro è quello di indagare l’origine di queste specifiche tecniche costruttive, e di offrire una risposta alla domanda sul contributo che questo esperimento tecnologico avrebbe potuto avere alle innovazioni formali, soprattutto al loro carattere all’antica. Infine, questi problemi vengono affrontati pure nel contesto della cosiddetta “libertà di creazione in periferia”, concetto teorico definito dallo storico dell’arte croato Lj. Karaman (1963)