La giurisprudenza della Corte suprema del Regno Unito nel biennio 2013-2014

Il contributo prende in esame il terzo biennio di attività della Corte Suprema del Regno Unito che si sta inoltrando sempre più a fondo in una dimensione giurisprudenziale che rivela i caratteri e, soprattutto, lo spirito del sindacato di costituzionalità. Il processo evolutivo della Constitution britannica in direzione dell’assunzione di una marcata centralità da parte del Giudiziario nel quadro della forma di governo avanza parallelamente al dibattito politico incentrato sull’abrogazione dello Human Rights Act 1998, sull’adozione di un Bill of rights domestico, nonché sull’uscita del Regno Unito dall’UE. E tale dibattito, in verità, costituisce l’effettiva cassa di risonanza della sostanziale ritrosia britannica all’accettazione di interferenze esterne in luogo del dialogo giurisprudenziale multilivello che,ciò malgrado, ad oggi disvela la sua natura costruttiva più che conflittuale. Proprio la produzione giurisprudenziale e il confronto interno al collegio giudicante del quale essa è espressione sono di ausilio alla comprensione della sintonia tra le due direttrici — continuità e trasformazione — lungo le quali si muove e si evolve l’edificio costituzionale britannico indirizzandone le trasformazioni alla ricerca costante di forme di rigenerazione bilanciata del sistema. Non sono stati, dunque, fattori esterni a puntare i riflettori sul potenziamento del ruolo del Giudiziario nel quadro della Constitution britannica. Che difatti si è configurato come una prospettiva privilegiata di analisi dell’assetto costituzionale molto prima che la cronaca politico-costituzionale ad esso imputasse in parte i termini delle criticità che connotano la partecipazione del Regno Unito all’esperienza comunitaria e la sua collocazione nel panorama internazionale