L'impossibile sconfitta dei socialisti-rivoluzionari russi

Rappresentanti dei contadini medi, i socialisti-rivoluzionari russi (PS-R) furono la più larga forza politica russa del 1917. Portati al potere dalla rivoluzione, lo persero rapidamente a causa delle loro profonde divisioni interne, ciò che – vista l’ampiezza della loro base sociale - fin dall’inizio parve loro un fenomeno eccezionale e di difficile spiegazione, una vera e propria sconfitta impossibile. Continuarono a negare tale realtà ancora negli anni ’20, considerando la Nep il riconoscimento sovietico del fallimento dell’intero progetto politico di Lenin e la svolta che apriva la via al ritorno delle tradizioni contadine in una società ormai libera dalla grande produzione capitalistica. La politica sovietica di komnarodničestvo (il “comunismo populista” del 1925-26) parve confermare che la loro sconfitta fosse stata solo apparente, ma alla fine di quel decennio l’estrema violenza anti-contadina di Stalin pose termine anche all’esperienza intellettuale del PS-R.Representing the average peasantry, the Russian Socialist-Revolutionaries (PS-R) were the largest political force in 1917 Russia. Revolution brought them to power, but as a result of their deep internal dissensions they soon lost it, which they took for an inconceivable phenomenon, a real impossible defeat. Socialist-revolutionaries went on denying this reality even in the 1920s, when they saw the Nep as a Soviet acknowledgement of the defeat of the whole Leninist political project, and the turning point which paved the way for the re-emergence of peasant traditions in a society free of the great capitalist production. The Soviet politics of komnarodničestvo (the "communist populism" of 1925-26) seemed to confirm that the socialist-revolutionary defeat had only been apparent, and at the end of the decade only Stalinist violence put an end to the intellectual experience of the PS-R