Un liber iurium trecentesco: il Caleffo dell'Assunta di Siena

Il cosiddetto “Caleffo dell’Assunta”, il secondo dei cinque libri iurium di Siena, fu realizzato tra il 1334 e il 1336. In quegli stessi anni il regime senese intraprese altre due iniziative di forte impatto: la redazione del nuovo costituto (avviata nel 1334) e la commissione ad Ambrogio Lorenzetti del ciclo di affreschi noto come “del Buon Governo” (1338-1339). L’articolo mette in collegamento queste iniziative con l’espansione di Siena in Maremma, e in particolare con la sottomissione di Grosseto (1334) e Massa Marittima (1335). Grosseto e Massa erano civitates, sedi episcopali, vere e proprie città-stato comunali dotate di un proprio contado. La loro integrazione nel dominio senese attribuiva per la prima volta a tale dominio un carattere pluricittadino. L’ipotesi proposta è che le imponenti imprese degli anni ’30 fossero legate alla volontà di celebrare e legittimare il nuovo status del comune di Siena, che si percepiva ora come una potenza territoriale sovracittadina, uno stato regionale.The so-called “Caleffo dell’Assunta”, the second of Siena’s five libri iurium, was accomplished between 1334 and 1336. In those same years Sienese regime took two other powerful initiatives: a new statute (or costituto, begun in 1334), and the fresco cycle commissioned to Ambrogio Lorenzetti and known as “il Buon Governo” (1338-1339). This article links these initiatives to the territorial expansion of the Sienese commune in Maremma, in particular to the submission of Grosseto (1334) and Massa Marittima (1335). Grosseto and Massa were civitates, episcopal sees, real city-states with their contado. Their integration into the Sienese dominion gave this dominion, for the first time, a multi-city character. The hypothesis here proposed is that the great enterprises of the 1330s were intended to celebrate and legitimate the new status of the commune of Siena, which now perceived itself as a super-city territorial power, a regional state