Il legame del dono tra gratuità e reciprocità

Dopo una breve introduzione storica, con cui ho riassunto gli sviluppi e le interpretazioni che il Saggio sul dono di Mauss ha avuto nel corso della storia, mi soffermo sull'ambivalenza del dono, approfondita nel primo capitolo. Qui cerco di mettere in luce cosa succede se, con Derrida e Marion, si considera il dono come pura gratuità e disinteresse e cosa succede, invece, se, con Bourdieu, si nega la gratuità umana, sottolineando il versante interessato presente in ogni dono. Entrambe le posizioni, se portate alle estreme conseguenze, sembrano non poter rendere conto del dono nella sua totalità. Nel secondo capitolo, attraverso la teoria del riconoscimento simbolico di Hénaff e quella del mutuo riconoscimento di Ricoeur, si apre la strada alll'etica e alle teorie del riconoscimento che considerano il dono all'intersezione tra la verticale della gratuità e l'esigenza orizzontale dello scambio. Ma se pensiamo il dono come relazione che si colloca nell'intersezione tra gratuità e reciprocità, come pensare la donazione del sangue che è il dono puro e gratuito per eccellenza, che non sembra implicare reciprocità? Inoltre, quale rapporto c'è tra Stato, mercato e dono? Nel terzo capitolo, attraverso alcuni studi etnografici sulla donazione del sangue, cercherò di rispondere a queste domande