La valutazione degli esiti dei trattamenti

Come abbiamo gi\ue0 e a pi\uf9 riprese sottolineato, nell\u2019ambito del lavoro in funzione dell\u2019incremento delle autonomie delle persone con disabilit\ue0 necessitiamo di modalit\ue0 di valutazione marcatamente ecologiche, in grado di risultare congruenti con i contesti di vita delle persone e con ci\uf2 che negli stessi sono chiamate a manifestare. Abbiamo bisogno, in altri termini, e come raccomandava Comoglio [2002] a proposito dell\u2019apprendimento scolastico, a differenza delle situazioni test che sono generalmente \uabsenza contesto\ubb, di una \uabvalutazione autentica\ubb che si riferisca a ci\uf2 che effettivamente accade nei luoghi della vita personale, civile e di lavoro delle persone. Si tratta, in altre parole, di riuscire ad accertare le capacit\ue0 di utilizzare efficacemente quei repertori di conoscenze e di abilit\ue0 che sono state oggetto di intenzionali interventi e che, per essere dotate di validit\ue0, dovrebbero consentire di gestire meglio i diversi e complessi compiti che la realt\ue0 quotidiana inevitabilmente propone. Se si condivide l\u2019idea che gli outcome inerenti alla qualit\ue0 della vita sono quelli che pi\uf9 di altri descrivono l\u2019esito, ne deriva che anche le valutazioni e le procedure di assessment, invece di occuparsi esclusivamente di indicatori di tipo clinico e \uabintraindividuale\ubb, devono focalizzarsi sui possibili risvolti in termini di benessere e di funzionalit\ue0 fisica, psicologica e sociale. In questo capitolo, dopo aver motivato le ragioni per le quali \ue8 opportuno occuparsi anche di valutazione dell\u2019efficacia degli interventi, ci chiederemo come si dovrebbe procedere per poter stimare la validit\ue0 e utilit\ue0 di ci\uf2 che si realizza in favore di persone con menomazioni e disabilit\ue0