La vittima e i suoi diritti di iniziativa e di partecipazione nel procedimento penale. La prassi italiana e le fonti europee a confronto.

Il lavoro verte sul tema della vittima e del suo ruolo ricoperto all\u2019interno del processo penale italiano. Considerato l\u2019importante contributo che, negli ultimi anni, le fonti europee hanno fornito ad una pi\uf9 attenta tutela (processuale) della persona offesa dal reato, non si sono potuti tacere i dovuti riferimenti a queste ultime. La ricostruzione del concetto di \u201cvittima\u201d non \ue8 immediata, nemmeno a livello internazionale. Come quella di \u201cpersona offesa\u201d, anche la nozione di \u201cvittima\u201d \ue8 strettamente legata alla specifica violazione della legge penale. \uc8 difficile risalire a una definizione unitaria di tale soggetto, poich\ue9 \ue8 assai diffusa la tendenza a elaborare diverse categorie di vittime \u2013 come, del resto, avviene per i crimini e per i loro autori \u2013, cui corrispondono altrettante modalit\ue0 di trattamento. Per meglio \u201cconoscere\u201d tale figura \ue8 necessario ripercorrere quello che essa ha rappresentato nelle varie fasi storiche: dalle civilt\ue0 antiche, al secolo XI, definito l\u2019\uabet\ue0 d\u2019oro\ubb (S. SCHAFER, The Victim and His Criminal: A Study in Functional Responsability, New York, 1968, p. 9) delle vittime; dall\u2019Illuminismo, in cui il delitto non era pi\uf9 considerato una \u201cquestione tra privati\u201d, bens\uec un affronto alla collettivit\ue0, al secondo dopoguerra, epoca in cui, anche grazie al Processo di Norimberga, la vittima iniziava ad essere guardata sotto una luce differente. La persona offesa \ue8 stata interessata in Italia dall\u2019intervento di riforma del 1988 e, in effetti, ha visto un considerevole rafforzamento del suo ruolo sulla scena processuale. Il \u201cnuovo\u201d codice di rito le ha ufficialmente attribuito la qualifica di soggetto processuale, dedicandole il Titolo IV del Libro I, e tutta una serie di poteri, specialmente nella fase delle indagini preliminari, funzionali alla successiva costituzione di parte civile. Ovviamente, la partecipazione al processo penale espone la vittima al rischio della c.d. vittimizzazione secondaria, ossia quella situazione di sofferenza e tensione che le deriva dal dover rivivere il momento del crimine subito e dal trovarsi di fronte il proprio aggressore. Sicch\ue9 \u2013 anche grazie alla spinta proveniente dal panorama europeo \u2013 sono state elaborate delle misure di protezione non solo nel, ma anche dal, processo in favore della persona offesa. La strada per una compiuta tutela della vittima all\u2019interno del processo penale \ue8 stata intrapresa, ma \ue8 ancora in salita. \uc8 necessario garantire all\u2019offeso lo spazio processuale che merita, senza, tuttavia, creare inopportuni e ingiustificabili squilibri di sistema a scapito dei diritti dell\u2019imputato