Aldo Rossi Ora questo \ue8 perduto

Il 4 settembre del 1997 Aldo Rossi perdeva la vita in un incidente d\u2019auto nella sua Milano dov\u2019era nato sessantasei anni prima. Con la sua scomparsa lasciava in eredit\ue0 i frutti del suo lavoro di architetto e di studioso, costituito da numerosi scritti, disegni, e progetti. Un lavoro, il suo, caratterizzato tra l\u2019altro da un rigoroso metodo analitico e analogico che lo portava a un continuo e ostinato ritorno sugli stessi temi per riempirli ogni volta di nuovi significati. La scrittura, come l\u2019architettura, \ue8 per definizione indifferente al significato della parola scritta, ed \ue8 appunto questo il senso della ricerca sulla tipologia che porter\ue0 Aldo Rossi all\u2019elaborazione di una teoria nella quale s\u2019individua proprio nel tipo architettonico il fattore predominante per la persistenza e adattabilit\ue0 delle costruzioni al modificarsi degli usi. Inoltre, proponendo una teoria della citt\ue0 come locus della memoria collettiva, senza dubbio \ue8 stato in grado di apportare un prezioso e fondamentale contributo alla comprensione della stessa e alla ridefinizione della \u201cscienza urbana\u201d. Tra tutti i suoi progetti, alcuni riguardano Trieste e dei tre elaborati per la Citt\ue0, sono proprio i due non realizzati quelli di cui ci occupiamo in questo breve scritto