La formazione dei restauratori: opportunità e criticità nel nuovo quadro istituzionale

La centralità della cultura è sottolineata in modo inequivocabile nell’art. 9 della nostra Costituzione: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, ma anche, perché la creatività e l’innovazione sono fattori chiave dello sviluppo economico dei sistemi produttivi moderni e una speranza per le future generazioni. In quest’ottica parlare di formazione nell’ambito della conservazione e restauro dei beni culturali è quanto mai attuale, soprattutto vista la nuova riforma nazionale, avviata in diverse istituzioni formative a partire dall’anno accademico 2011-2012. Una breve cronistoria, tuttavia, credo sia quanto mai opportuna, per permettere a tutti di capire la complessità della tematica e la valenza delle nuove disposizioni, che per la prima volta definiscono le modalità ed il percorso formativo per abilitare alla professione il restauratore e, di conseguenza, fornirne un ruolo chiave nella tutela e conservazione del patrimonio culturale