Valutazione dell?impatto della pesca con reti da posta mirate alla cattura della mazzancolla, Penaeus kerathurus (Forskal, 1775), e sperimentazione di accorgimenti tecnici al fine di ridurre la cattura di invertebrati bentonici.

La cattura di specie ittiche indesiderate o di frazioni indesiderate di specie commerciali è un problema diffuso nella pesca a livello mondiale, ed è, nella maggior parte dei casi, dovuto ad attività di pesca che sfruttano le risorse in modo poco selettivo. La piccola pesca artigianale con reti da posta è comunemente considerata una tipologia di pesca altamente selettiva, soprattutto se messa in relazione con metodi di pesca più intensivi, come la pesca a strascico di fondo, che causano un alto impatto sia sulle risorse oggetto di sfruttamento sia sulle comunità bentoniche. Nonostante ciò, anche con le reti da posta esiste una frazione di catture che viene rigettata in mare (scarto) e che, a seconda delle caratteristiche dell’attrezzo e delle specie bersaglio, non può essere considerata trascurabile. Lo scarto nella pesca artigianale in genere è costituito prevalentemente da un insieme multispecifico di organismi prevalentemente bentonici, come gasteropodi, bivalvi e crostacei, che vengono catturati nella porzione di rete direttamente più a contatto con il fondo. La presente tesi di laurea si propone di valutare l’impatto di reti da posta (tramagli) utilizzate da alcune marinerie toscane per la pesca della mazzancolla, Penaeus kerathurus, sia sulla specie bersaglio che sugli altri organismi catturati e di sperimentare degli accorgimenti tecnici volti a ridurre le catture indesiderate. La sperimentazione consiste nel comparare l'efficienza di cattura e la selettività di un tramaglio con reti con le stesse caratteristiche costruttive ma sul quale è stato inserito una fasciola o “greca”, ossia una banda mono-panno, tra la lima dei piombi e la vera maglia della rete, al fine di favorire la fuga di specie bentoniche prive di valore commerciale. Le catture del tramaglio standard (“senza greca”) sono state comparate con due tipologie di rete sperimentale, costituite da tramagli standard su ognuno dei quali è stata installata una greca di differente altezza, 19 cm per la “greca bassa” e 24 cm “greca alta”. Il campionamento con i tre differenti tipi di reti è stato effettuato durante il periodo della pesca alla mazzancolla presso la marineria artigianale di Viareggio, nell’arco temporale che va da Aprile a Luglio 2016. Tutte le catture ottenute con le differenti tipologie di reti sono state caratterizzate qualitativamente (identificazione a livello di specie) e quantitativamente (biomassa e numero di esemplari), mentre per le principali specie bersaglio è stata analizzata anche la struttura demografica (rilevamento della taglia individuale). I dati raccolti sono stati inseriti in un apposito database. Analisi statistiche sono state effettuate al fine di valutare differenze statisticamente significative delle catture ottenute con le differenti tipologie di reti. In particolare, sono stati utilizzati dei modelli GAM (Generalized Additive Models) per descrivere gli effetti degli aspetti tecnici sperimentati e le dinamiche dei rendimenti di cattura in funzione delle principali variabili ambientali. Test non parametrici sono stati inoltre utilizzati per evidenziare eventuali differenze nella composizione demografica delle principali specie commerciali catturate dalle tre tipologie di reti. Infine, è stata effettuata una valutazione sulla fattibilità dell’uso di tali reti nella pesca professionale tenendo conto dei costi e dei benefici