Le produzioni ceramiche a vernice nera: tra sequenze cronologiche ed analisi archeometriche: le ragioni di un incontro.

La ricerca su “Le ceramiche a vernice nera e comuni di Pontecagnano tra sequenze cronologiche e analisi archeometriche” svolta nell’ambito del progetto PRIN 2009 ha costituito l’occasione per una riflessione critica su quanto fatto negli ultimi venticinque anni dall’équipe dell’Università degli Studi di Salerno a Pontecagnano - così come a Fratte e Paestum - negli studi sulle ceramiche prodotte localmente e, più specificamente, sulla vernice nera. In tale ambito, forse più che in altri settori dell’archeologia, l’incontro con le discipline scientifiche ha segnato un profondo cambiamento che se da un lato ha innescato notevoli progressi, dall’altro ha rallentato, se non quasi spento, l’attenzione verso quegli aspetti della ricerca che possono essere indagati solo con gli strumenti propri dell’archeologia. Nell’ambito delle ricerche sulla vernice nera, in modo particolare, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso è prevalsa l’idea che l’approccio archeometrico potesse offrire una rapida soluzione alle problematiche inerenti la distinzione delle produzioni; se si ripercorre la storia degli studi su questa classe ceramica si riscontra come l’introduzione delle scienze esatte abbia coinciso con una battuta di arresto nel dibattito teorico relativo all’individuazione e all’affinamento degli strumenti filologici più idonei alla definizione delle produzioni. Il contributo si sofferma su quelle che sono le tappe principali di tale percorso nel tentativo di mettere a fuoco le potenzialità dell’approccio archeometrico e al tempo stesso le criticità quando esso non è sostanziato da una sistematica analisi archeologica