A partire dalla considerazione che categorie come instabilitas e peregrinatio rappresentano premesse indispensabili per comprendere molti dei rapporti che si stabilirono, nell’Italia meridionale medievale, tra i monaci e le istituzioni latine ma anche con i territori orientali e, tra essi, il monte Athos, nel saggio si indagano i rapporti, culturali ma anche segnati da presenze fisiche, tra il monachesimo occidentale e quello athonita. All’interno di un fenomeno più generale, che spingeva i monaci latini verso il mondo orientale, e nella consapevolezza che esso ci sia tramandato soprattutto dalle fonti agiografiche, si analizzano le relazioni con l’Athos di alcuni monaci italo-greci, come Fantino il Giovane, Niceforo il Nudo e Bartolomeo di...