Il lavoro prende le mosse dal primo dei resoconti visionari trasmessi dalla Passio Perpetuae et Felicitatis (4,3-10): qui la futura martire, dopo essere salita lungo una scala irta di strumenti acuminati e aver calcato la testa a un drago, giunge in uno luogo con attributi edenici e riceve del formaggio da un pastore canuto. La visione è pervasa di reminiscenze bibliche ed extra-bibliche, concretizzate in immagini e motivi indagabili da molteplici punti di vista: storico, letterario, fenomenologico, sociale, psicologico. Il racconto culmina nella descrizione della ricezione da parte di Perpetua di un boccone di formaggio offerto dal pastore: una sequenza di gesti configurata nei termini di una vera e propria prassi rituale, d. Come nel ...