Ricordando che «lo studio delle leggi veniva chiamato giurisprudenza, cioè una forma di prudenza», ci si interroga su «com’è accaduto che l’ideale scientifico si sia potuto assolutizzare a tal punto, da far sì che, oggi, non soltanto si parli di scienza del diritto ma persino di ‘scienza dell’arte’?; La norma fondamentale, come esposta nella letteratura giuridica, presenta le norme ed i principi generali come elementi fattuali di una giuridicità che si forma e si sforma: questo porta a considerare l’insieme della giuridicità come un non-senso, una catena di fatti che astrae da qualsiasi soggetto e mai concerne l’esercizio della libertà. Norme e principi di un diritto senza soggetto sono immagini ‘vuote’, in-formi, prive di forme di senso...