La questione degli atti regionali aventi forza di legge. Una giurisprudenza costante a Costituzione variata

IL lavoro analizza la questione relativa alla possibilità da parte della Giunta di adottare atti normativi regionali aventi forza di legge che oltre ad avere interesse di studio dal punto di vista teorico per le posizioni a favore e contro avanzate nel corso del tempo dalla dottrina giuspubblicistica italiana richiede, a nostro avviso, particolare considerazione per la posizione della Corte Costituzionale che, chiamata in più occasioni a pronunciarsi a riguardo, ha assunto nel corso del tempo una posizione costante e consolidata. Sin dalle prime decisioni in materia di decretazione di urgenza e di delega legislativa a livello regionale, la Corte ha infatti negato la facoltà della Giunta di poter adottare provvedimenti ai sensi degli articoli 76 e 77 Cost. trattandosi di disposizioni che hanno carattere eccezionale e non possono, pertanto, trovare applicazione al di là dell’ordinamento dello Stato (sent. 23 marzo 1983 n.6). L’indirizzo espresso dalla Corte Costituzionale sul tema sin dalle prime pronunce, sentt. n. 50 del 1959 e 32 del 196, è rimasto nel tempo invariato, anche a seguito delle riforme introdotte con le leggi costituzionali 1 del 1999 e 3 del 2001 è stata da ultimo riconfermata con la sent. 361 del 2010 che ha portato infatti la Corte ad affermare che il suo intervento possa svolgersi solo su atti identificabili come leggi ed atti aventi forza di legge e come tali «tipizzati» dalla Costituzione.The document analyzes the question about the possibility of regional Cabinet to approve acts having force of law. The work in particular provides the judgments of the Constitutional Court from the first judgment (july 28 1959, n. 50) until the most recent resolution (361 del 2010) that decided that a regional law decree is unconstitutional, a decision by which the Constitutional Court has stated that its judgment can take place only on the acts identifiable as such laws and acts having the force of law and, as such, are «typed» by the Constitution