Dall'Open Government alla democrazia digitale

Il concetto di \u201cinnovazione democratica\u201d e\u300 ormai profondamente attestato in ambito internazionale. Questo, ovviamente, non significa che esista un\u2019uniformita\u300 di definizioni e nemmeno che si sia affermata un\u2019univocita\u300 di approcci di ricerca. In Italia, il concetto di innovazione democratica ha fatto piu\u300 fatica ad affermarsi, anche a causa di una sostanziale refrattarieta\u300 di certo mondo accademico rispetto a tutto cio\u300 che viene percepito come \u201cnuovo\u201d (e quindi potenzialmente \u201cpericoloso\u201d per le dinamiche scientifiche consolidate) o che ha a che fare con l\u2019innovazione (tendenza sociale considerata, a torto, di par- te). Se, fortunatamente, sono sempre meno quelli che pensano che l\u2019innovazione democratica sia una corrente di un partito o un processo meramente tecnologico, tuttavia non esiste un riconoscimento chiaro dell\u2019ambito disciplinare. Il fatto, poi, che esso sia per sua natura ibrido e capace di intercettare a un tempo la scienza politica, la sociologia politica e della cultura, i media studies ed elementi del diritto pubblico non rappresenta \u2013 come dovrebbe essere \u2013 un elemento di legittimazione e forza della disciplina ma, al contrario, la sottopone alle critiche di chi e\u300 ancorato a una visione settaria (non settoriale) del sapere. Adottando una prospettiva ampia e plurale, questo libro fornisce in maniera critica le coordinate di riferimento per lo studio dell'innovazione democratica e dei fenomeni sociali e politici che interagiscono con essa