Uno studio sui profili diffusi del controllo di costituzionalità delle leggi in Italia – Corti e giudici comuni nel modello «soffuso» di giustizia costituzionale

Il presente studio si propone di indagare lo stato attuale della giustizia costituzionale italiana alla luce dei cedimenti del modello misto verso espressioni di sindacato diffuso. Attraverso l’analisi dei tre momenti fondamentali del controllo di costituzionalità che indicano una qualche tensione verso tali formule, e cioè il canone dell’interpretazione conforme, i rapporti del diritto interno con quello eurounitario e gli stimoli provenienti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, si vuole delineare la conformazione assunta dal nostro modello di giustizia costituzionale. Una rimodulazione delle anime accentrata e diffusa che lo caratterizzano, passata per la valorizzazione del ruolo della giurisprudenza comune da parte del Giudice delle leggi, insieme con il contributo che alla determinazione di cosa è costituzionalmente legittimo può arrivare dalle Alte Corti d’Europa, conduce a inquadrare sotto una nuova luce la giustizia costituzionale, sottolineando la necessità di un serio e prezioso dialogo tra i vari soggetti che la animano, soprattutto al fine di una migliore pervasione di tutto l’ordinamento da parte dei principi e dei valori della Carta, nonché di una più efficace tutela dei diritti fondamentali. Il discorso, sviluppato anche con particolare attenzione alla evoluzione storica del fenomeno, è sostenuto dall’approfondimento di pratici casi giurisprudenziali in ambito civile, amministrativo, processuale penale, giuslavoristico, non limitati alla sola esperienza nazionale