Danno ambientale. Tra private enforcement e pene private.

Il lavoro consiste in una proposta di riforma della tutela ambientale attraverso il ricorso alle nozioni di Private Enforcement e pena privata. Avvalendosi del metodo analitico della cosiddetta analisi economica del diritto, si segnalano le criticità dell'attuale T.U. in materia di danno ambientale, e soprattutto si pone l'accento sulla inefficienza del contollo pubblico. Parallelamente, ci si sofferma sul ruolo delle cosiddette pene private nell'ordinamento italiano e, tramite un excursus storico e comparatistico circa le funzioni della responsabilità civile, si elabora un modello di pena privata da illecito aquiliano che permetta ai privati (private enforcement, appunto) di partecipare, nel quadro dei mutati rapporti fra cittadini ed autorità pubbliche (di cui è espressione il principio di sussidiarietà orizzontale), alla cura dell'interesse generale alla conservazione dell'ambiente. In aggiunta, si ricorrre ad un approfondimento in tema di filosofia ambientale per coniugare la proposta di riforma con le moderne riflessioni della società civile attorno al tema. Non mancano rilievi critici nei confronti del tradizionale modello di responsabilità civile e dei relativi dogmi; quindi, in ultima analisi, la tematica ambientale offre uno spunto per un ripensamento, di più ampio respiro, della tutela aquiliana: essa (quale tecnica di controllo sociale) è sempre più deputata alla svolgimento di molteplici funzioni che trascendono quella meramente compensativa