Studio e realizzazione di un dispositivo per la misura dell'esposizione occupazionale in Risonanza Magnetica

Lo sviluppo sempre più crescente del numero e dell’utilizzo della Risonanza Magnetica in Italia e nel mondo, ha suscitato negli ultimi anni un interesse verso lo studio epidemiologico sugli effetti biologici dovuti all’esposizione dell’operatore ai campi magnetici statici: il campo magnetico statico è infatti, dei tre utilizzati, l’unico sempre acceso anche durante la sistemazione del paziente. Effetti biologici quali disturbi al sistema vestibolare, al sistema visivo e raramente al SNC hanno portato quindi l’ICNIRP alla stesura di linee guide, comprensivi di soglie, utili affinché l’operatore non oltrepassi i limiti e sia ben ‘addestrato’ nel muoversi. Questi effetti si verificano a causa degli spostamenti in sala magnete: l’operatore si muove in ambienti con campo disomogeneo creando un campo elettrico indotto nel proprio corpo. Per questo motivo, fonte di interesse è stata la progettazione e la realizzazione di dispositivi che misurino la variazione del campo magnetico statico all’interno della sala magnete