Simbolo, metafora, allegoria: l'ape nelle monete e nelle medaglie, tra mito e realt\ue0, nella storia e nella cultura

Testimoni non mute di antiche citt\ue0-stato e repubbliche, di regni e imperi, di vicissitudini socio-economiche e politico-dinastiche di singoli luoghi o d\u2019intere regioni, le monete offrono alla scienza numismatica, ausiliaria della Storia, la possibilit\ue0 di spaziare su buona parte del trimillenario arco temporale che ha visto, nel susseguirsi delle epoche, il progredire di molte civilt\ue0. Questi oggetti sono fonte di conoscenze anche per gli storici dell\u2019arte, gli studiosi di iconografia, gli araldisti e, pi\uf9 in generale ancora, per chiunque sia interessato a cercarvi impresso, per il proprio campo di ricerca, qualche messaggio non effimero per i contemporanei e la posterit\ue0: non solo l\u2019autorit\ue0 emittente e garante del valore intrinseco del metallo, ma anche gli emblemi, i motti, i fatti storici, il rapporto dell\u2019uomo con la natura e il soprannaturale, ecc. In sintesi: la cultura, il cammino dell\u2019umanit\ue0 civilizzata. L\u2019arte della medaglia, pi\uf9 tardiva, con il suo spiccato carattere celebrativo e commemorativo ha enfatizzato certe qualit\ue0 della moneta ampliandone le potenzialit\ue0 espressive e la ricchezza comunicativa. Gli insetti compaiono nei nummi gi\ue0 alcuni secoli avanti Cristo. \uc8 la multicentrica civilt\ue0 dell\u2019Ellade, irradiata nelle fiorenti colonie della Ionia, della Magna Grecia e in Sicilia, ad attingere per prima anche agli entomi per tradurne nelle monete certe valenze simboliche. La fragorosa cicala, la nociva locusta, l\u2019operosa formica, lo scarabeo di filiazione egizia e ovviamente anche l\u2019ape - si veda ad esempio la monetazione della ionica Efeso nel IV-III secolo a.C. \u2013 figurano cos\uec in monete di alcune p\uf3leis del mondo ellenico, spesso a fianco dell\u2019effigie di numi tutelari locali di cui anche questi animali \u2018minori\u2019 talora sono simbolo. Nella sua opera enciclopedica sugli insetti (De Animalibus Insectis Libri Septem, l\u2019editio princeps \ue8 del 1602), Ulisse Aldrovandi non mancher\ue0 di trattare e illustrare, tra i primi se non per primo, questo tema di confine tra cultura umanistica e sapere scientifico. Da sempre l\u2019ape \ue8 l\u2019insetto di maggiore rilevanza per l\u2019uomo. Per il miele, alimento \u2018divino\u2019 per gli antichi, ma anche per la cera, la cui importanza nei secoli passati oggi rischiamo di non valutare appieno. Ma l\u2019ape e l\u2019alveare assurgono a ricorrente emblema, a metafora di valori e virt\uf9, ad allegoria di credenze e ideali, grazie anche o soprattutto ad altre prerogative: l\u2019ordinata organizzazione sociale sotto la guida di quello che fino al Seicento si credeva fosse un re; la sapiente costruzione di favi a cellette di geometrica precisione; la riproduzione che si pensava fosse solo partenogenetica, quindi simbolo di castit\ue0; il frenetico, instancabile adempimento di mansioni di cui sono primarie espressioni il solare rapporto con le fioriture e la previdente costituzione di riserve alimentari. Raffigurazioni apistiche complesse, con significati allegorici, si trovano nella monetazione e nella medaglistica rinascimentale del Ducato estense. All\u2019inizio del Seicento non manca di affiorare con valore simbolico, nell\u2019iconografia di medaglie papali (di Leone XI de\u2019 Medici), la credenza, assai diffusa nel mondo antico, della generazione spontanea di sciami d\u2019api da carcasse di grandi mammiferi (nel caso, un leone), e di cui oggi sappiamo dare una spiegazione razionale. Non si pu\uf2 tacere, in questo sommario e per forza di cose incompleto excursus, l\u2019araldico trigono d\u2019api di Urbano VIII Barberini, impresso pure in monete, e che diede impulso allo studio morfologico dell\u2019ape, in omaggio al pontefice, da parte dei primi Lincei; o, molto pi\uf9 di recente, l\u2019alveare che certi Istituti di credito hanno scelto a emblema di lavoro e risparmio, effigiandolo anche in medaglie. Sono solo alcune delle espressioni di un legame plurimillenario che accompagna la storia dell\u2019umanit\ue0 e si riflette anche in queste testimonianze non secondarie di popoli ed epoche