Le pagine di Dante Isella – ricche, esatte ed informate come suo solito; e, forse più del solito, complici e cordiali, come dettate dal divertito rispetto d’un segreto intravisto – introducevano, sull’Almanacco dello Specchio del 1993, quattro poemetti, o canti o capitoli, del "Librô di figur" di Basilio Luoni: "Hylas", "Assalonne", "Filemone" e "Baucide" e "L’annunciazione". Un altro comparto, "La creaziôô", usciva sempre nel ’93, col titolo "Desegn" (accompagnato da alcuni disegni, appunto: scorci comaschi, dello stesso Luoni), come strenna natalizia della Nodo Libri di Como. Ma il libro tutto – in quegli anni di misteriosamente favorevole congiuntura, a Segrate, per il poema-romanzo autobiografico in dialetto ("L’angel" di Loi è del ’94,...