La ricerca è incentrata sulle esperienze avanguardistiche di tre autori attivi a Roma a partire dalla metà degli Venti, e ne segue le vicende fino al termine del decennio successivo. Si tratta di percorsi artistici ed esistenziali molto diversi, e perfino antitetici: da un lato Marcello Gallian, fascista della prima ora, ormai spiantato e anarchico, fedele fino all’ultimo a un’idea di estremismo politico e letterario che ne fa col passare del tempo un emarginato sempre più irredimibile; dall’altro Umberto Barbaro e Dino Terra, “bolscevichi”, fondatori di un’avanguardia filosovietica destinata a soffocare tra le spire di un regime sempre più asfissiante. Nel corso del lavoro, però, condotto con analisi approfondite di alcune delle più signif...