Esiste un vasto filone della produzione artistica contemporanea fondato sulla riscoperta di una antica tecnica proiettiva, un capriccio prospettico barocco, costruito sui principi della prospettiva lineare che, dopo alcuni secoli di oblio, ha trovato nuovo slancio grazie alle possibilità tecnologiche odierne, sebbene l’opera d’arte prodotta sia del tutto libera da interfacce e dispositivi multimediali e digitali. Si tratta di quella prospettiva violentemente distorta che prende il nome di anamorfosi , termine greco, ana (indietro) e morphé (forma), che letteralmente vuol dire “ricostruzione della forma” , utilizzato per indicare immagini “trascritte” che si ricompongono solo se osservate da un determinato punto di vista. In termini squisit...