Rilevamento geologico nell?immediato intorno della Faglia di Passo Rolle (San Martino di Castrozza) ed approfondimento tematico sulla permeabilita della Formazione delle Arenarie della Val Gardena

L’elaborato presenta i dati raccolti durante il Campo Geologico svoltosi nell'area di Passo Rolle. L’attività di rilevamento è confluita nella compilazione di una carta geologica in scala 1:10.000 e nell’elaborazione di tre sezioni geologiche. Inoltre, le informazioni così ottenute sono state affiancate ad uno studio della permeabilità della Formazione delle Arenarie della Val Gardena relazionata alla presenza di strutture da deformazione fragile in affioramento sia attraverso misure in situ, effettuate tramite l’utilizzo di un mini-permeametro ad aria, sia grazie ad analisi d’immagine mediante il software ImageJ su sezioni sottili di campioni raccolti sul campo. La sequenza stratigrafica presente nella zona copre un intervallo che va dal Permiano superiore fino al Triassico medio e testimonia la graduale evoluzione paleoambientale dovuta al rifting di Pangea. Dall’analisi dei dati raccolti emerge un’immersione degli strati monoclinalica, diretta verso i quadranti settentrionali. Tuttavia, tale andamento è localmente disturbato dalla presenza di una serie di strutture a cinematica estensionale e orientate generalmente NNW-SSE; queste sono state interpretate in letteratura come facenti parte di un’unica faglia che si estende per diversi chilometri, dal nome di Faglia o Linea di Passo Rolle. Strutture deformative coerenti con una compressione esercitata perpendicolarmente alla direzione della Faglia di Passo Rolle sono state rilevate in tutta l’area di studio. Treni di pieghe con assi orientati circa ENE-WSW sono associati alle coperture triassiche dei membri del Werfen; allo stesso modo, faglie inverse con direzione da NE-SW a ENE-WSW tagliano indistintamente sia le formazioni permiane che quelle triassiche. È chiaro, quindi, come l’area di Passo Rolle si riveli essere estremamente utile ai fini di interpretare e di ricostruire la complessa evoluzione dell’orogenesi alpina nell’area dolomitica occidentale