La prima impressione di sporadicità e di recenziorità del contatto interlinguistico italo-giapponese corrisponde solo in parte alla realtà. Con l’eccezione del lessico delle arti marziali, infatti, e di alcune voci specifiche della gastronomia giapponese, lo spoglio delle fonti scritte con le relative retrodatazioni aiuta a disegnare un quadro del flusso di nipponismi in italiano più ricco di quanto non si potrebbe immaginare. La prima importante constatazione è che esiste un manipolo nutrito di imprestiti attinenti alla cultura e alle istituzioni giapponesi che circolavano con una certa frequenza sin dal Cinque-Seicento. E anche in seguito la curiosità degli scienziati, degli uomini di lettere nei confronti del Giappone è immensa, onnivo...