Negli ultimi anni, la filosofia di Schelling sembra significativamente imporsi in virtù della ricchezza e complessità di temi, problemi e istanze che da decenni generazioni diverse di studiosi/e hanno contribuito in modo determinante a restituire in termini non riduttivi né condizionati da impostazioni storiografiche ed ermeneutiche improprie e fuorvianti. Ad un primo sguardo, infatti, della triade “Fichte – Schelling – Hegel”, con cui solitamente (e in modo affatto inadeguato) si tende a racchiudere la straordinaria stagione speculativa del cosiddetto “idealismo tedesco”, proprio il filosofo di Leonberg assumerebbe oggi un posto di rilievo. L’insistenza con cui, fin dall’inizio della propria elaborazione, Schelling ha approfondito il rappo...