Come Machiavelli, anche Foscolo si ritrovò tra gli scrittori arruolati dal Fascismo tra i suoi «precursori», ma conobbe, alla fine del Ventennio, un destino differente. L’appropriazione di Foscolo da parte della cultura fascista, era culminata nell’articolo con cui Bottai aveva aperto nel 1940 «Primato». La lettura che di Foscolo aveva dato Salvatorelli nel Pensiero politico italiano (1935), tratteggiato con le fosche tinte di un’ideologia reazionaria, s’impose nell’immediato Dopoguerra, quando Foscolo sembrò troppo ambiguamente compromesso con la tradizione politica antidemocratica e conservatrice che aveva condotto al fascismo. Pur restando fedele al metodo di Gentile, fin dal 1941 Luigi Russo aveva proposto una lettura de Foscolo alterna...