L'esame del rapporto tra città e territorio mostra che nell'Etruria meridionale le città provocano nel tardo VI secolo la destrutturazione del sistema di centri urbani minori, che era stato l'espressione del modo di produzione favorito dalle aristocrazie gentilizie. In parallelo le città promuovono una più intensa e diretta occupazione della campagna, attuando una 'colonizzazione interna', appoggiata a fattorie e insediamenti rurali, verosimilmente a vantaggio dei ceti medio-bassi del corpo sociale. Il fallimento di questa operazione, verso la metà del V secolo, sembra confermare l'ipotesi, già avanzata per altra via, di una reazione in senso oligarchico dei ceti dominanti, sulla quale ricadrebbe in larga misura la responsabilità della gene...