MERAVIGLIA E SPERANZA: CONSIDERAZIONI FENOMENOLOGICHE SULLA RIDUZIONE TRASCENDENTALE

Tutto il lavoro verte intorno alla possibilità di effettuare la riduzione trascendentale. La domanda principale a cui tenteremo di rispondere è: si può descrivere al meglio il passaggio dall’atteggiamento dogmatico a quello trascendentale? Possiamo spiegare come un “uomo” possa concretamente compiere questo salto che, di fatto, è per lui impossibile? La nostra risposta è affermativa. L’intero testo è inoltre strutturato affinché permetta anche ad un dogmatico di poter comprendere e, possibilmente, effettuare la riduzione. Se questo è il tema centrale, i due satelliti che ruotano intorno ad esso sono la meraviglia e la speranza: la prima permette alla filosofia di nascere in ogni sua forma e al tempo stesso di effettuare la riduzione. Come vedremo si formerà un peculiare e insidioso problema: se la meraviglia permette la nascita di forme filosofiche ancora ingenue, come può dischiudere la dimensione trascendentale? Per poter rispondere dovremo introdurre la questione della speranza come elemento caratteristico dell’attività filosofica pre-riduzione. Quella appena esposta è una descrizione generalissima della nostra tesi