Il fascismo, le istituzioni culturali e la capitale delle Cento Città

Gabriele Turi, Il fascismo, le istituzioni culturali e la capitale delle Cento Città, p. 477-494. L'autore evidenzia la relativa debolezza della centralizzazione culturale realizzata a Roma tra la fine dell'Ottocento e il fascismo. Dopo l'esaltazione dei primi decenni dell'Unità per la grandezza e l'universalità della nuova capitale del Regno d'Italia, sorse fin dall'età giolittiana una fase di forte antiromanismo a favore di Milano « capitale morale» o di Firenze. Sino al fascismo, Roma non risulta una vera capitale culturale. Col nuovo regime, l'esaltazione della romanità e la centralità del mito imperiale furono create a Roma oltre quaranta istituzioni culturali (fra cui le grandi accademie). La città divenne il primo centro di pubblicazione di riviste, seppure mantenne una certa debolezza nel campo dell'editoria. In parte frutto di oggettivi politici, questo volontarismo però non provocò il totale annientamento degli altri grandi centri della penisola, bensi fu perfino causa della rinascita delle culture locali folcloristiche e del culto modernizzato delle «piccole patrie».Turi Gabriele. Il fascismo, le istituzioni culturali e la capitale delle Cento Città. In: Mélanges de l'École française de Rome. Italie et Méditerranée, tome 111, n°1. 1999. pp. 477-494