Le strutture tardoantiche di Scolacium

Claudio Donzelli, Le strutture tardoantiche di Scolacium, p. 485-503. Le ultime campagne di scavo condotte nel Foro della città di Scolacium hanno finora messo in luce due vani, coordinati tra loro da un portico e qualificati nella loro funzione pubblica dalla presenza di un ciclo di cinque statue imperiali : quella di Germanico, quella acefala del Genius Augusti e quelle di tre togati, tutte reimpiegate alla meta del III sec. d.C, corne prova l'altro ritratto superstite, un volto d'età tiberiana rilavorato con le fattezze di Decio, la cui base è costituita dal frammento di una grande epigrafe di Massimino. Anche gli edifici sono il risultato del sovrapporsi di più fasi, che, dall'età repubblicana fino al V sec. d.C, hanno riutilizzato elementi murari, pavimentali e scultorei, tra cui spiccano un frammento di rilievo con il ritratto di Agrippina maggiore, parte di un ritratto a tuttotondo di Agrippina Minore ed il frammento di un ritratto puerile.Donzelli Carlo. Le strutture tardoantiche di Scolacium. In: Mélanges de l'École française de Rome. Moyen-Age, tome 103, n°2. 1991. pp. 485-503