Abruzzesi e Pugliesi : la ragion pastorale e la ragion agricola

Saverio Russo, Abruzzesi e Pugliesi : la «ragion pastorale» e la «ragione agricola», p. 923-935. Il Tavoliere delle Puglie è, tra Settecento ed Ottocento, il vasto scenario del conflitto tra «massari di campo» pugliesi ed armentari abruzzesi. Il mondo della pastorizia riesce per tempo, tuttavia, ad elaborare una sua ideologia, una sua «ragione», attraverso le sue istituzioni rappresentative (la «generalita» dei locati) e i suoi intellettuali «organici», difensori, appunto, délia «ragion pastorale». Solo a partire dagli anni ottanta del Settecento, sull'onda del mutamento delle ragioni di scambio a favore del grano e col favore del programma riformatore ferdinandeo in chiave moderatamente fisiocratica e liberista, acquista vigore la «ragione agricola», che non ha avuto alle spalle una specifica rappresentanza degli interessi. Infine si critica la categoria di «sistema cerealicolo-pastorale» che (v. rétro) propone una caratterizzazione analogica dei due sistemi di produzione. In realtà il passaggio dalla dominanza dell'uno (la pastorizia) al prevalere dell'altro (la cerealicultura) caratterizza un mezzo secolo (il primo Otto-cento) di crescita nell'economia dei Tavoliere.Russo Saverio. Abruzzesi e Pugliesi : la ragion pastorale e la ragion agricola. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes, tome 100, n°2. 1988. pp. 923-935