Bioeconomia per l’agricoltura di montagna: impiego di fertilizzanti organici per la gestione della sostanza organica e dei nutrienti in frutticoltura

Nel 2019, è stata avviata una prova a lungo termine di impiego di fertilizzanti organici in tre frutteti (integrati e biologici). Sono stati comparati la frazione solida del digestato (SD; 7 kg/pianta), letame “maturo” (MM; 10,7 kg/pianta) e biochar da pirogassificazione di tralci di vite (B; 10 L/pianta). I prodotti sono stati caratterizzati rispetto a pH, conducibilità, nutrienti e presenza/contenuto di IPA e metalli pesanti. Per valutare l’impatto sulla sostanza organica del suolo, è stata considerata la stabilità biologica degli ammendanti considerati (indice respirometrico) e l’identificazione delle frazioni recalcitranti e labili del C (parte solida tramite 13C CPMAS NMR dopo estrazione alcalina e della frazione organica disciolta mediante 1N NMR). Annualmente i frutteti sono stati campionati per valutare effetti sui suoli (nutrienti e sostanza organica), sugli aspetti fisiologici della pianta (SPAD, NDVI, nutrienti fogliari), biometrici e di qualità dei frutti. I prodotti mostrano differenze significative riguardo il contenuto di C e N (carbonio: 80.6, 38.8 e 41.4 %ss. Azoto: 0.2, 2.56 e 4.15 %ss per B, M e SD), conducibilità (3940 e 1887 μS/cm per M e SD), azoto minerale (NH4: 284 e 3966 mg/kgss) e stabilità biologica (581.5 e 1747 mgO2/kgSV*h). Il monitoraggio è tuttora in corso. L’analisi dei dati raccolti mira a migliorare lo sfruttamento di nutrienti e sostanza organica a livello territoriale per promuovere la gestione sostenibile della fertilità, ridurre l’impiego di concimi minerali e valutare gli aspetti ambientali di stoccaggio del carbonio e perdita di nutrienti