L’articolo discute le numerose cavità naturali e artificiali, ospitate nella Vena del Gesso romagnola e comprese tra il Senio e Monte Penzola, che durante il passaggio del fronte della Seconda Guerra Mondiale conobbero una frequentazione umana direttamente collegata ai fatti bellici. In particolare, a Tossignano l’esercito nazista ricavò diverse cavità artificiali nel substrato gessoso, di piccole dimensioni, in cui meglio combattere l’avanzata degli Alleati; altre cavità naturali di più grandi dimensioni funsero da rifugio per la popolazione locale sfollata. Un’ultima sezione analizza le memorie del militante comunista Vitaliano Ravagli (1934-2011), da giovane sfollato in una grotta presso il Torrente Senio: in precedenza ipotizzata presso...