“Io sono la via, la verità, la vita”: l’annuncio che Cristo fa di sé basterebbe a spiegare esaustivamente il senso della riflessione che Michel Henry ha condotto da un certo momento in poi della sua vita. Riflessione sul cristianesimo che, dopo la lettura di Marx e il confronto con la fenomenologia, non è estrinseco alla sua opera ma s’incontra come una sorta di suo esito naturale. Riflessione a tal punto intrinseca che il libro in cui Dominique Janicaud si confrontava polemicamente con Henry (ma anche con Levinas, Ricoeur, Marion e Chrétien), il celebre "Le tournant théologique de la phénoménologie française" (apparso nel 1991), muove "ante litteram" la critica di teologizzazione, precedendo di cinque anni la pubblicazione della trilogia ...