Ottaviano Volpelli e il recupero di un'epigrafe suasana finita a San Leo

Il convegno per i venti anni di scavi nella citt\ue0 romana di Suasa offre l\u2019occasione all\u2019a. per appuntare l\u2019attenzione su Ottaviano Volpelli, un personaggio vissuto nel \u2018500 al servizio dei Della Rovere di Urbino, rimasto fin qui totalmente ignorato. Eppure, raccogliendo indizi sparsi in testimonianze di vario genere, peraltro notevoli per valore, si scopre egli \u2013 laureato in diritto e dotato di un\u2019ampia cultura - fu il primo a scoprire la citt\ue0 romana, identificandone con esattezza il sito grazie a scavi compiutevi di persona, che gli permisero di recuperare statue, iscrizioni con il nome di Suasa ed altri reperti di vario genere. Si ricostruiscono cos\uec in parte attivit\ue0 e movimenti di quest\u2019uomo, nato a Sant\u2019Angelo in Vado, residente a San Leo e in possesso di terre a Castelleone di Suasa. Emerge in particolare il suo interesse per le antichit\ue0 che lo porta ad allestire una raccolta di reperti romani nella propria abitazione di San Leo, dove confluiscono tra l\u2019altro epigrafi provenienti da Suasa e da Pesaro, di cui \u2013 essendo state poi trasferite verso la met\ue0 del \u2018700 nel Lapidario del Palazzo Ducale di Urbino - si ignoravano fin qui pressoch\ue9 del tutto queste vicende. Si chiarisce cos\uec la storia di una importante epigrafe (CIL XI 6481) - in cui si parla di un teatro, di magistrati ed altre istituzioni cittadine \u2013 a cui la letteratura scientifica ha fin qui faticato a trovare una giustificazione storica a San Leo (dove la pietra si trovava, ma dove non esistono tracce di civilt\ue0 romana), potendosi ora ricostruirne il percorso da Suasa a San Leo, portatavi da Ottaviano Volpelli